Quadreria Contemporanea nel Floating Cube del Museo Molteni
16 ottobre 2017
Da 10 anni Quadreria Contemporanea è un progetto di visual art che si annida all’interno di M&C, il magazine inventato da Luca Meda e distribuito durante il Salone del Mobile.
La committenza fotografica, inaugurata nel 2006, è un progetto ideato da Cristina Colli che negli anni ha dato spazio all’ispirazione, allo sguardo e all’espressione di una comunità composta da diversi autori. Dal 16 ottobre 2017 la collezione fotografica di Quadreria Contemporanea è ora in mostra con un nuovo concept espositivo site specific per Glass Cube, chiamato “Floating Cube”, di Ron Gilad – all’interno del Molteni Compound di Giussano, lo spazio espositivo che dal 2015 ospita anche il Molteni Museum.
Il complesso si trova a pochi chilometri dall’effervescente Milano e colpisce il visitatore con i suoi ampi spazi, guidandolo attraverso passerelle in legno alla scoperta degli edifici il cui design si fonde con lo spazio esterno. All’interno del museo sono esposte le opere che hanno reso Molteni una delle aziende pioniere dell’industria del mobile e portavoce del gusto e del know-how italiano nel mondo.
“Sarà un cubo dentro un cubo,
una stanza sospesa
senza entrata e senza uscita,
uno spazio inaspettato per l’arte”Ron Gilad
Lungo l’intera parete del museo una linea temporale ripercorre la storia del marchio, dagli anni ’30 ad oggi. Dai primi anni di attività della fabbrica, le cui fotografie mostrano il sacrificio e la dedizione di decine di artigiani e operai, fino ad arrivare ai recenti riconoscimenti internazionali. Come la conquista nel 2012, del premio ADI Innovazione e il Premio dei Premi della Presidenza della Repubblica Italiana per il progetto QallaM, “Qualità elevata alla M”. E naturalmente alla Menzione d’Onore del XXIII Premio Compasso d’Oro ADI.
“L’architetto d’oggi impari da tutti gli artigiani (…) impari le cose fatte con le mani”
Gio Ponti
All’interno del Molteni Museum di Giussano sono inoltre presenti le opere della Ponti Collection, arredi progettati dal grande maestro milanese dalla “semplicità gioiosa” e prodotti in serie per la prima volta nel 2012 in collaborazione con Gio Ponti Archives e con l’Art Direction Studio Cerri & Associati. La collezione è stata poi arricchita negli anni successivi.
Completa la visita il film documentario “Amare Gio Ponti” sul grande maestro del ‘900. Proposto nel 2015 al Milano Design Film Festival, si basa su una ricerca di materiali storici inediti, fonti iconografiche, testimonianze degli eredi e un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di via Dezza. Quello stesso studio che fu la prima proposta di open-space moderno perchè, come affermava il suo ideatore “la casa ideale è quella in cui non c’è una costrizione”.
“Il pavimento è un teorema
l’obelisco è un enigma
la fontana è una voce
la scala è una voragine
il tetto naviga nel cielo, chiglia in alto
la volta è un volo
la loggia è una navicella
la finestra è una trasparenza
(è la vista, è la vita)
la stanza è un mondo”Amate l’Architettura – Giò Ponti
La mostra è aperta al pubblico dal Lunedì al Venerdì dalle 10 alle 16
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